CUCIRE, MADRE, È IL LAVORO
Cucire, Madre, è il lavoro manuale
del nostro essere carne
anche quando tutto vorrebbe
che ci gettassimo nel sonno profondo
che non è risveglio ma torpore calato
ferita e orma
di un notte senza luna
così vuota e sola
come scure acque interrotte.
Madre
il tuo santuario va a fuoco
si spezzano le travi
cadono le icone distillate
si arrendono i fiori anneriti
da nessuna mano.
Madre
mia clessidra
mio rovescio di preghiera
mia siderale trapunta
corri
corri
corri
ho già preso l’ago
tu porta il telo, madre
abbiamo bisogno di suture
di cuore teso, teso
come un filo spinato.